Un ricordo della conclusione del processo diocesano per a beatificazione di Bertilla Antoniazzi, avvenuta il 25 marzo 2015.

Cerimonia di conclusione del processo diocesano

Per proporre una persona ad imitazione dei fedeli è necessario evidenziare quale è l’importanza e il significato che lei ha nella Chiesa del suo tempo e di oggi. Per Bertilla furono evidenziati i seguenti contenuti.

La preghiera

            Per Bertilla la preghiera era totale affidamento all’amore di Dio. L’aveva appreso dall’ambiente in cui era vissuta. Era naturale ringraziare Dio per la vita che le aveva donato, per tutto ciò che avveniva quotidianamente ed era spontaneo affidarsi a Dio e all’angelo custode.

La vita offerta

È certo che l’eroica offerta della vita, suggerita e sostenuta dalla carità, esprime una vera, piena ed esemplare imitazione di Cristo e, pertanto, è meritevole di quella ammirazione che la comunità dei fedeli è solita riservare a coloro che volontariamente hanno accettato il martirio di sangue o hanno esercitato in grado eroico le virtù cristiane.

La speranza nella vita futura era talmente profonda, da essere certezza

            Nel 1963 la mamma fu chiamata all’ospedale per un improvviso e grave peggioramento, Bertilla aprendo gli occhi e sorridendo alla madre, disse: “Mamma non piangere perché vado in paradiso”.

La sofferenza viene trasfigurata in amore

            “Ti esorto, Aldo, di non lasciare andare perduto un momento della tua sofferenza senza averla posta nelle mani di Gesù. Vedrai che Egli ti darà ogni aiuto, perché non può chiedere ai suoi figli cose impossibili e vedrai che il tuo soffrire diventerà leggero tanto più saprai abbandonarti a Gesù”.

Il vescovo della diocesi di Vicenza

Oggi Bertilla ci riporta alla corrispondenza avuta con la sua amica Pierina nell’ultimo anno della sua vita.

                                                                                                          Ospedale di Vicenza, Aprile 1964

“Mia carissima Pierina,

Vengo a te con queste poche righe. Come stai? Spero continuerai a migliorare e, se così non fosse, sta contenta lo stesso, accetta con amore le sofferenze per tutti i bisogni dell’umanità, per la salvezza delle anime e così il tuo merito in cielo sarà grandissimo.

Io, cara Pierina, mi trovo in ospedale da otto giorni per un attacco al cuore, come al solito. La settimana scorsa ho avuto tanto male ai denti e sabato me ne hanno levato due, ora sto meglio.

Come hai trascorso la Santa Pasqua? Io l’ho trascorsa bene. Sono contenta perché quel giorno ho avuto tante visite e sono venuti anche i miei nipotini. Ho ricevuto otto uova di cioccolato e mi sono divertita ad aprirli per vedere la sorpresa. Cosa vuoi sono ancora una bambina. Ma queste, cara Pierina, sono cose secondarie, l’importante è comunicarsi bene e quando si ha Gesù nel cuore come si fa a non essere contenti? Lo si è anche se si soffre un po’. Ho pregato anche per te secondo la tua intenzione, come mi hai scritto. Spero avrai trovato un confessore adatto a te e, se non l’hai trovato vuol dire che Gesù vuole che ti arrangi da sola, così il tuo sacrificio avrà più merito. Tu Pierina, prega per me, secondo la mia intenzione.

Senti Pierina, ti devo dire una novità. A te non sembrerà niente, ma a me sembra una grande cosa, perché sono sempre al letto: ieri sono andata in chiesa, in quella dell’ospedale. Ci sono andata in carrozzella, con Suor Stella. Non c’ero mai stata; erano ormai due anni che non entravo in una chiesa e non puoi immaginare il mio stupore, ero così agitata che non sapevo neanche cosa dire a Gesù, ma lui ha visto tutto, ha letto nel mio cuore.

Ora ti lascio con la penna, ma continuo col cuore, ti saluto e ti faccio tanti, tanti auguri.”

                                                                                                                             Bertilla

                                                                                                                       Poianella, 6 – 4 – 64

Bertilla cara,

come sai, la tua lettera mi dà sempre tanta gioia nel leggerla.

Così è stato anche questa volta, sebbene abbia provato dispiacere nel saperti nuovamente ricoverata.

Lo sai Bertilla che c’è mancato poco che trascorressimo assieme la Santa Pasqua?

Ho avuto un tale attacco di dolori alle articolazioni che per tre giorni e tre notti ho dovuto starmene seduta sul letto senza riposare. Il lavoro dell’ammalata è duro e difficile da compiere, è vero Bertilla, ma senza pensieri di presunzione non pensi anche tu come me di aver lavorato bene nella preparazione della S. Pasqua? Abbiamo offerto con Gesù le nostre sofferenze a Dio per la salvezza delle anime e ogni giorno le rinnoviamo. Quanto dobbiamo essere riconoscenti al Signore che ci ha aiutate con la Sua Grazia a comprendere bene la nostra missione in questa vita.

Mi fai l’augurio di continuo miglioramento. Questo augurio lo mando di ritorno a te perché il miglioramento avvenga per tutte e due, come siamo unite nel dolore, nella preghiera, nell’offerta a Dio, così sia anche nel migliorare, Iddio permettendo, perché ci dobbiamo trovare unite un giorno a godere i frutti del nostro lavoro come ci ha promesso Gesù.

Nella mia povera preghiera ti ricordo e prego secondo il tuo desiderio.

Hai ben ragione di dire che è una cosa grande poter andare in chiesa. Ah! Se ti capisco, io pure l’ho provato due anni fa e mi sembra di vivere ancora adesso le stesse emozioni.

Io mi sono fatta accompagnare ieri in chiesa, mi sentivo un po’ bene anche se i dolori non sono scomparsi del tutto. Gli altri giorni sono sempre a letto, mi diverto a lavorare a maglia, a ricamare, leggere e ciò che è più importante pregare. Alla fine di questo mese mia sorella avrà un bambino, ti chiedo una preghiera alla Madonna perché tutto vada bene. Ti saluto con affetto e ti faccio l’augurio di tornare a casa presto.

Un fraterno abbraccio in Gesù nostro Signore. Salutami tanto suor Lisetta, suor Stella e tutte le altre suore ed infermiere, grazie e ciao.

Aff.ma Pierina.

Preghiera

Mamma cara del Paradiso, io mi abbandono nel tuo cuore! Tienimi sempre vicina a Te! Lontana dai pericoli e dalle tentazioni.  Aiutami Tu a non offendere mai più il cuore di Gesù con le mie mancanze! Dolce Mamma, fa che io sopporti tutte le mie sofferenze, i miei dolori, le mie contrarietà volentieri per amore di Gesù, in riparazione dei

 

peccati miei e di tutta l’umanità.

Mamma dolce cara fa che il mio cuore si accenda di un puro e Santo Amore a Dio. Un’ultima parola ti dico, oh! Mamma tenerissima: fammi Santa.