Vita di Bertilla, la primavera dell’amore

  • 2023

    2023

    Il 19 Gennaio 2023, Papa Francesco riconosce le virtù eroiche di Bertilla, insieme a quelle di altri cinque Servi di Dio. Durante l’udienza al cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Papa ha autorizzato la promulgazione dei Decreti che rendono quei sei Servi di Dio Venerabili. Bertilla diventa, così, Venerabile.

    Unica donna laica tra quattro sacerdoti ed una religiosa, Bertilla viene riconosciuta per la sua virtù di portare al Padre attraverso l’esemplare offerta della propria vita e della propria infermità, consolazione per i sofferenti e mediatrice per i peccatori.

  • 2015

    2015

    Mercoledì 25 marzo, alle 19 in Cattedrale a Vicenza, nel giorno della Solennità di Maria Annunciata titolare della chiesa madre della diocesi, il vescovo mons. Pizziol chiude la fase diocesana della causa di beatificazione di Bertilla Antoniazzi.

    Il 5 ottobre si apre la fase romana del processo a cura del postulatore, mons. Tarcisio Cola. Tra i primi suoi compiti è la richiesta della validità giuridica di tutto il materiale presentato. Una volta ricevuto l’auspicato rescritto positivo, segue il vero esame di quanto svolto in fase diocesana.

  • 2014

    2014

    L’8 febbraio il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, apre la fase diocesana del processo sulle virtù eroiche della Serva di Dio Bertilla Antoniazzi.

    Il luogo scelto non è una chiesa, né qualche sala della Curia, bensì l’Ospedale Civile di Vicenza, quello stesso posto da dove la ragazza ha provato ad offrire la sua sofferenza santificata dal Signore.

  • 2011

    2011

    Viene pubblicato un DVD autoprodotto da un gruppo di amici, «Un cuore che parla», lanciato con un curioso slogan: «Per Natale, regalate Bertilla».

    Il filmato è rivolto in particolare ai giovani, con immagini dei luoghi dove visse e citazioni tratte dal suo diario e dalle lettere alle amiche.

  • 2000

    2000

    Lorena Vona, una bambina di Crotone, nata prematura, guarisce.

    I genitori erano stati invitati da suor Pialuigia Antoniazzi, destinata in quella città, a invocare l’intercessione di sua sorella.

  • 1964

    1964

    Nel mese di maggio ha la gioia di partecipare alla giornata dell’ammalato a Monte Berico. Il 22 luglio 1964 viene ricoverata ancora una volta, l’ultima, a Vicenza. Nonostante fosse ridotta agli estremi, vuole iscriversi al Centro Volontari della Sofferenza.

    Il 12 ottobre padre Arcangelo le concede di emettere il voto temporaneo di castità, fino alla sua guarigione, ma lei è certa che mai avverrà. Muore a Vicenza il 22 ottobre. La sua tomba si trova presso il Cimitero Maggiore di Vicenza (zona Giardino, lotto 18, loculo 7740), dove è visitata, pregata e invocata da molti.

  • 1963

    1963

    Nel gennaio una telefonata dall’ospedale fa accorrere la mamma. Bertilla riesce a stento ad aprire gli occhi e quando la vede, con un lieve sorriso, le dice: “Non piangere, sono contenta di morire. Non piangere perché vado in paradiso.”

    Un giorno viene a trovarla a casa don Antonio Rizzi, parroco di Sant’Agostino, e le chiede: «Bertilla, se riavrai la salute, che intenzioni avrai? Ti faresti suora?». La risposta: «Non mi sono mai preoccupata di chiedermi se ho la vocazione di farmi suora, perché la mia vocazione è quella di fare l’ammalata!». Grazie all’Unitalsi, nell’autunno si reca a Lourdes.

  • 1962

    1962

    Il 26 febbraio la broncopolmonite la costringe al ricovero nell’ospedale di Vicenza. Il 2 giugno deve essere nuovamente ricoverata per un grave scompenso cardiaco. La malattia ha ridotto il cuore all’insufficienza valvolare. Progressivamente ci sono crisi di edema polmonare acuto, poi via via si è stabilito uno scompenso cardiaco totale che la costringe completamente a letto. “Offriamo a Dio i nostri dolori e i nostri desideri per la salvezza delle anime”.

    Per una ragazza come lei non sembrava esserci posto nella Chiesa, ma lei lo cerca aderendo all’Azione Cattolica e all’Unitalsi.

  • 1961

    1961

    L’11 maggio viene canonizzata suor Maria Bertilla Boscardin, di cui la nostra Bertilla ha da poco letto la biografia e per la quale sente una particolare affinità. Una volta saputo della canonizzazione della suora, la ragazza piange di gioia e non perde occasione, appena possibile, per andare a venerarla: suo fratello Mario l’accompagna in motorino. Tutto questo le servì per capire la sua vera vocazione.

    Il 7 giugno 1961 il padre muore per un collasso cardiaco. Guidata da una robusta fede, accetta ogni avvenimento come un segno costruttivo della sua vita.

  • 1960

    1960

    Gli Antoniazzi si trasferiscono a Vicenza, nel quartiere di S. Agostino, in una fattoria.

  • 1959

    1959

    Dal 27 gennaio al 3 marzo 1959, e dal 22 aprile 1959 al 1 giugno 1959: ricoverata all’ospedale “Cazzavillan” di Arzignano (VI).

  • 1957

    1957

    Un ulteriore ricovero a Vicenza, dal 24 gennaio al 3 marzo 1957, si rende necessario.

    In questo periodo il suo cammino di fede ha un nuovo slancio, Bertilla precisa le intenzioni per cui offriva la sua malattia: il lunedì, per le anime del Purgatorio; il martedì, per i missionari e gli infedeli; il mercoledì, per la conversione dei peccatori moribondi; il giovedì, per i sacerdoti; il venerdì, per riparare le offese al Cuore di Gesù; il sabato, per la conversione dei poveri peccatori. La domenica per la conversione della Russia.

  • 1955

    1955

    Tra il dicembre 1954 e il febbraio 1955 è il momento di un altro ricovero, a Schio, dove lavora la sorella maggiore Maria.
    Se torna a casa, la ragazzina trascorre le giornate a letto e riceve le visite dei suoi compagni di scuola, cercando di non mostrarsi mai triste di fronte a loro. Non lo è nemmeno quando, avuta la concessione di uscire, deve limitarsi a guardare le amiche giocare: «Mi diverto lo stesso», assicura.

  • 1954

    1954

    Dimessa il 28 gennaio, le viene suggerito di trascorrere un periodo di convalescenza presso la colonia «Bedin Aldigheri», sui colli Berici.

    A quell’epoca risale, da parte sua, la stesura di un quadernetto, intitolato «Libro di legere [sic] e di compiere ogni giorno». La grammatica lascia a desiderare, ma i buoni propositi e l’eco degli opuscoli religiosi che leggea ne riempiono le pagine. Inizia anche a maturare uno spirito d’intercessione per i suoi cari lontani, in particolare per il fratellino Egidio, reso sordomuto a causa di una cura medica errata.

  • 1953

    1953

    A marzo deve abbandonare nuovamente la scuola, perché avverte forti dolori articolari.
    Ad agosto, durante la notte, le sorelle che dormono con lei la sentonno respirare affannosamente: il medico di famiglia invita a ricorrere a uno specialista.
    La sua diagnosi è accompagnata da un amaro commento: «Se fosse uno dei miei figli, preferirei qualsiasi altra malattia a questa», ovvero a una endocardite reumatica.

    Il 21 agosto Bertilla varca per la prima volta l’ingresso dell’ospedale di Vicenza, ricoverata in pediatria.

  • 1952

    1952

    Il 25 maggio fa la sua Prima Comunione nella parrocchia del suo paese, mentre il 31 agosto dello stesso anno è il giorno della Cresima, a Chiampo (VI).

    Nel mese di dicembre ha l’influenza, complicata da un’infezione intestinale.
    E la sua vita comincia a cambiare.

  • 1944

    1944

    Il 10 novembre Bertilla nasce a San Pietro Mussolino, un piccolo paese della Valle del Chiampo, nella provincia vicentina.

    Ottava di nove figli, Bertilla raccoglie l’affetto e l’esperienza di una famiglia fondata sulla semplicità e sull’aiuto reciproco. Mamma Luigia ha un carattere molto sensibile e rafforzato dalla fede. Con l’esempio quotidiano trasmette ai figli il senso del dovere e di fiducia nella vita. Papà Antonio, riflessivo e buono, educa i figli al lavoro e al sacrificio.

@2018 Associazione AMICI DI BERTILLA ANTONIAZZI | via San Carlo 1, 36030 Costabissara (VI) | info@bertillaantoniazzi.it