La vita di Bertilla è davvero un giardino di preghiera. La preghiera, assieme al “lavoro dell’ammalata” e agli incontri con gli altri, è stata la sua attività quotidiana preferenziale, che alimentò la sua fede, che condivideva con altri.

Bertilla all’ospedale di Schio assieme alla sorella Maria, dove lavorava come infermiera.

A proposito della fiducia in Dio, Bertilla scriveva a Lina: “Non preoccuparti tanto, confida solo nel Signore che è bontà infinita, e pensa che lui può tutto. Noi cerchiamo solo di fare sempre la sua volontà. Nelle mie povere preghiere mi ricorderò di te, e tu ti ricorderai di me”.

E alla carissima amica Pierina: “Speriamo che la Madonna ci aiuti a rimanere a casa un bel po’, ma se il Signore ci chiede di ritornare presto all’ospedale, dobbiamo essere generose. Gesù ha bisogno di anime che sappiano amare. Se qualche volta ti trovi sola, pensa che Gesù è vicino a te e ti ama tanto e che la Madonna con il suo manto ti copre, ti consola e ti dà la forza.”

All’amica Graziella scriveva: “Immagina di vedermi su un letto in una stanzetta vecchia con la finestra aperta a guardare la natura risvegliata, le piante verdi con le belle ciliegie rosse nascoste tra le foglie e ad ascoltare il cinguettio degli uccelli e il rumore delle macchine. Non puoi immaginare la voglia che mi viene in certi momenti di andare fuori; specialmente domenica c’erano qui tutti i miei nipotini che giocavano all’aria aperta e al sole, ed io che vado matta per i bambini non ho potuto neanche vederli. Che voglia. Ma pazienza.”

Nelle testimonianze delle persone che hanno vissuto con Bertilla viene continuamente confermata la sua fede

Don Dino Signori, parroco di S. Agostino, afferma: “Ho di Bertilla un ricordo tanto buono per la sua adesione alla volontà del Signore. Un’adesione non passiva, ma attiva di amore e di offerta. Dal marzo 1963 l’ho vista progredire spiritualmente in modo che ritengo “sorprendente”.

Rosina Viadarin osserva:“Bertilla aveva un rapporto assoluto e continuo con Dio. Aveva una fede invidiabile. Bertilla parlava soprattutto di Gesù. Parlava sempre dell’accettazione della volontà di Dio. Si può dire che era felice perché poteva dimostrare l’amore verso Dio attraverso l’accettazione della sua volontà.”

Il dottor Erle che all’ospedale di Vicenza l’ha assistita per anni, afferma: “In Bertilla la fede e l’orazione costante erano molto evidenti e così pure l’impegno a sopportare con serenità la sua sofferenza. Tutti eravamo edificati al vedere la sua capacità di sopportare e offrire la sua malattia.”

Preghiera

Ti amo Gesù, ti amo.

Voglio essere in ogni istante la tua piccola gioia, o Gesù,

per consolarti e per ottenere insieme la salvezza delle anime

e la santificazione tanto bramata dei tuoi sacerdoti.

Ecco il mio sospiro, ecco, o Gesù, la mia dolce missione.

Riflessione

“Confidenza, fiducia, esigenza di amore: sono questi gli atteggiamenti di chi vive una vera relazione d’amore con Dio, atteggiamenti che vediamo presenti in Bertilla: se Dio vuole così…

Qualcuno potrebbe pensare che questa fosse la remissività di una persona debole, educata a una fede passiva e di sopportazione, ma si nota invece che lei si rendeva conto del suo stato e ne soffriva; sperava nella guarigione, la chiedeva, ma…- aggiungeva un ma – ma, se è la volontà di Dio, l’accettava, perché intuiva che la Sua volontà non è altro che una volontà di amore. È come il bambino del salmo “Il mio bene e la mia gioia è stare abbracciato a Dio”, che si addormenta sazio sul petto della mamma. La volontà di Dio è sempre un problema anche per noi: perché Dio vuole così? Ma è in questo modo, con queste prove, che lui mi ama?

Rimane un mistero, ma un mistero che solo il coraggio e lo slancio dell’amore, scelto come fiducia ed abbandono, riescono ad illuminare, per andare oltre alla disperazione e sfociare in esperienze d’amore; ma bisogna provarlo o, almeno, esserne disposti.” (Don Aldo De Toni, in La primavera dell’amore. Bertilla Antoniazzi: una piccola grande storia)

Chi desidera esprimere una riflessione su quanto qui espresso o proporre altre idee da condividere in questa rubrica, lo può fare scrivendo alla seguente mail:
rubrica@bertillaantoniazzi.it

Luigi Grandi (notaio nel processo diocesano per la beatificazione)