La virtù teologale della Carità.

La virtù teologale della carità si caratterizza per l’amore a Dio e al prossimo, secondo il duplice comando dell’amore di Cristo: “Amare Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi”.

Bertilla fin da bambina manifesta la gioia di offrire se stessa per il bene degli altri.

Auxilia Xompero che la conobbe da piccola indica la sorgente a cui ha attinto nella sua offerta a Gesù:

“Bertilla a San Pietro Mussolino, frequentava il gruppo “Amici di Gesù”. Leggendo i suoi appunti si nota come avesse assunto a modello, la spiritualità di amore e di offerta della sua malattia fin già da bambina. Tale da poter dire che il suo lavoro era quello dell’ammalata e cercava di offrire il suo male per salvare tante anime e offrire il suo male per consolare Gesù. Era solita dire “Offro all’amico Gesù qualche fioretto per togliere una spina alla corona posta sul capo di Gesù in Croce. Una buona azione o un piccolo sacrificio, come mangiare una minestra che non mi piace o prendere le medicine a volte così amare.”

Bertilla all’ospedale di Schio

Natalina Nardi che abitava nella stessa contrada di Bertilla racconta

Lei amava molto i bambini e veniva spesso con suo fratello Egidio a casa mia per trovare i miei gemelli di pochi mesi. Si divertiva a stare con loro ed aveva atteggiamenti molto teneri e delicati. Era una ragazzina semplice e generosa. Anche all’ospedale, dove la vedevo spesso, perché andavo a trovate mia suocera, dava esempio di generosità e di accettazione della sofferenza alle altre pazienti. Vedevo che loro erano contente di stare con lei. Era sempre con un sorriso angelico sulle labbra e dava coraggio agli altri ammalati. Non parlava del suo male, si interessava di me, della mia famiglia, del paese. Si sentiva partecipe della vita degli altri.

Graziella Pietrobon che, come allieva infermiera, visse il periodo più sofferto di Bertilla descrive come veramente visse la virtù della Carità:

Lei si interessava di ogni nostra preoccupazione, condivideva i nostri sacrifici. Quanta sensibilità trasmetteva agli altri, quanta gente veniva a trovarla, anche da molto lontano! Lei in verità si nutriva e respirava l’amore di Dio pur percorrendo una strada faticosa, ma anche tanto luminosa, perché irradiata da una luce di speranza. Bertilla già in questa terra assaporava l’amore sublime dell’amicizia, condivideva gioie e dolori di ognuno, sapeva ascoltare sempre con molta attenzione ciò che le veniva confidato. Una persona vale per quanto sa amare; e Bertilla ha amato tanto, soprattutto Colui che per primo ci ha amati di un amore infinito. Aveva sempre la corona bianca tra le mani presa da un pellegrinaggio a Lourdes, pregava la Vergine Santissima anche per noi allieve, ci chiedeva del nostro impegno nello studio e in corsia e si rallegrava dei nostri risultati positivi.

Bertilla con il fratello Egidio

Riflessione

I rapporti con le persone sono improntati a semplicità e mitezza. Tutte le testimonianze ricordano come la sua presenza, il suo discorrere, il suo sorridere e atteggiarsi fossero espressione di grande affabilità e senso di accoglienza. Bertilla è veramente un forte segno per noi, che viviamo

spesso in situazioni di asprezza relazionale, di fretta e complicazione nella comunicazione.

Per Bertilla non fu così: accoglienza, sorriso, pazienza e mitezza erano la base del suo stile comunicativo. La sua mitezza e semplicità traspaiono chiare e forti anche nella esperienza di sofferenza. La malattia, che si presenta così presto nella sua vita, la trova quasi ingenuamente, ma profondamente, preparata. Non si ribella e non protesta, ma le sembra logico accettare dal Signore il messaggio e la missione che Lui le presenta.

Non si sente eroica in questo suo soffrire: si affida al Signore quasi con naturalezza e…si lascia andare alla Sua volontà.

(Don Aldo de Toni, La primavera dell’amore. Bertilla Antoniazzi: una piccola grande storia. p.33)

Intenzioni per le quali pregava e soffriva

Offro le mie preghiere per i Sacerdoti.

Amerò il prossimo come me stessa.
Tutto questo giorno per i Missionari.
O Spirito Santo dammi forza.

In riparazione delle offese al Cuor di Gesù.

Farò in tutto la volontà di Dio.

Offro le mie preghiere e i sacrifici per le vocazioni religiose.

Chi desidera esprimere una riflessione su quanto qui espresso o proporre altre idee da condividere in questa rubrica, lo può fare scrivendo alla seguente mail:
rubrica@bertillaantoniazzi.it

Luigi Grandi (notaio nel processo diocesano per la beatificazione)